Le piazze asiatiche archiviano la seduta in netto recupero: Nikkei 225 +2,37% e scia positiva su Taiwan e Seoul; più cauta Hong Kong. Valute: dollaro tonico contro yen, euro stabile. Materie prime: Brent poco mosso, oro in lieve rialzo, gas TTF piatto. Futures europei misti prima dell’avvio.
Cosa è successo in Asia
Spinta finale di giornata sui listini dell’Est. I dati ufficiali di chiusura indicano: Nikkei 225 +2,37%; S&P/ASX 200 −0,96%; Shanghai +0,70%; SZSE Component +1,93%; China A50 +0,41%; DJ Shanghai +0,93%; Hang Seng −0,33%; Taiwan Weighted +1,68%; KOSPI +1,76%; IDX Composite +0,16%; Nifty 50 +0,51%; BSE Sensex +0,42% (Mumbai).
Nel complesso, l’Asia chiude con ampiezza di mercato positiva: prevalgono i segni più, con Tokyo in testa, Seoul e Taipei a ruota; Hong Kong resta l’anello debole.
Valute: dollaro solido, euro poco mosso
Sul Forex l’attenzione resta al doppio appuntamento Fed-BoJ. Il dollaro si mantiene tonico: USD/JPY nell’area 151,8–152,2; EUR/USD attorno a 1,165; USD/CNY vicino a 7,10. Quadro coerente con attese di politica monetaria divergenti e qualche presa di beneficio sull’euro alla vigilia della Fed.
Materie prime: petrolio laterale, oro in lieve rialzo, gas stabile
Petrolio: Brent intorno a 64–65 $/bbl e WTI sui 60 $/bbl, con operatori focalizzati sulle sanzioni USA e sulle prossime mosse OPEC+. Oro: spot in euro in leggero progresso. Gas TTF: livelli stabili nell’intorno di 31–32 €/MWh.
Segnali per l’Europa: futures misti, focus su banche e industriali
I futures indicano un avvio europeo cauto-positivo/misto: Euro Stoxx 50 poco mosso, DAX marginale, FTSE MIB in lieve frazionale. Gli operatori soppesano il rimbalzo asiatico contro l’incognita Fed e il newsflow su dazi e catene del valore.
Voci dal mercato
“Il rally asiatico di fine mese ha caratteristiche macro-guidate più che micro: tassi, dollaro e attese di politica industriale pesano più delle singole trimestrali”.
“Sul petrolio il rischio è più di compliance che di offerta: finché i barili russi trovano vie alternative, il prezzo resta ancorato”.
“Per l’Europa, gli utili industriali e il credito sono il termometro: un segnale distensivo su dazi potrebbe rilanciare ciclici e auto”.