Canapa Mundi: una fiera stupefacente

- di: Barbara Leone
 
Una fiera da sballo. Anzi no, proprio stupefacente, quella che si è svolta a Roma nello scorso weekend. Il titolo è tutto un programma: Canapa mundi, la fiera internazionale dedicata alla canapa e ai suoi derivati. Un evento che è stato pubblicizzato a tambur battente per le strade della Capitale, con cartelloni giganti, spot radiofonici e reclame d’ogni ordine e grado. Di primo acchito nulla da eccepire. Anzi, sulla carta la kermesse sembra una cosa spassosa e finanche utile: sostenibilità, edilizia, agricoltura, medicina, campo tessile, benessere. Sono tanti e vari gli impieghi della canapa, e molteplici le sue sfaccettature promosse nel corso della fiera. E per carità: ben venga la cosmesi, ben vengano i tessuti, la bioedilizia e finanche i gelati. Ed ovviamente l’uso terapeutico sotto stretto controllo medico. Però… c’è un però grande come tutto il Colosseo.

Una fiera da sballo. Anzi no, proprio stupefacente

Perchè molti dei prodotti sponsorizzati tra gli stand erano illegali. Proprio così, dal momento che esiste una Legge apposita (la n. 242/2016) in materia di promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa. Questa norma, infatti, limita la sfera della liceità alla sola coltivazione della canapa per uso industriale, senza quindi consentire la commercializzazione dei suoi derivati. Gli organizzatori della suddetta fiera ne hanno dunque forzato l’interpretazione giuridica fregandosene, oltretutto, del Consiglio superiore di sanità che nel 2018 aveva chiaramente ribadito al Segretariato generale del Ministero della Salute la pericolosità del THC, la molecola responsabile dell’effetto stupefacente della canapa. Ma la cosa più inquietante ed insopportabile di questa manifestazione è l’allure spensierato e festaiolo che la contraddistingue, come se fosse una qualunque mostra che so… sui cartoni animati. Insomma, una di quelle cose che piacciono a grandi e piccini. E qui veramente non si sono regolati: perché l’ingresso libero dei bambini a questo evento è imperdonabile. Non si può proprio sentire. Con tanto di aree giochi e workshop su misura. Come si fa anche solo a pensarlo? E come si fa a non indignarsi di fronte a un tale scempio dell’innocenza? A voler essere buoni, una roba del genere è inaccettabile e diseducativa.

Inaccettabile consentire l'accesso ai bambini

Forse le Istituzioni dovrebbero interrogarsi una volta per tutte sulla china che sta prendendo il nostro Paese riguardo a certi temi. Come le cosiddette droghe light, che pare tanto una presa in giro manco stessimo a parlare di coca cola. Forse i nostri governanti dovrebbero prendere esempio da chi la droga l’ha combattuta su tutti i fronti, pagandone a caro prezzo le conseguenze. Un nome su tutti: Antonio Pignataro, uno dei pochi in tutta Italia che si è battuto fino allo stremo contro ogni tipo di droga. L’ex questore di Macerata, che nel 2019 ha ricevuto a San Patrignano il Premio “We free-Uomo dell'anno”, ha speso tutta la sua vita lottando contro i trafficanti di droga, e proprio a Macerata ha lavorato incessantemente per guarire la città dalla piaga della delinquenza e del degrado legati alla circolazione degli stupefacenti. Senza distinzione alcuna, perché la droga è droga. E come è stato ripagato? All’italiana! E’ stato richiamato a Roma, per un non meglio precisato nuovo incarico. Che non ha esattamente l’odore della promozione. Ed anche questo è inaccettabile, esattamente come la pseudo festa della canna… pardon, della canapa dei giorni scorsi. Il pesce puzza sempre dalla testa. Ed i proverbi non sbagliano quasi mai. 
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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