Buoni pasto, dopo la protesta arriva il tetto del 5% alle commissioni

- di: Barbara Leone
 
Chi vincerà le prossime gare pubbliche per i buoni pasto non potrà imporre agli esercenti una commissione maggiore del 5%. Una buona notizia per i tanti commercianti che lo scorso 15 giugno avevano partecipato alla giornata di protesta contro le commissioni eccessive sui ticket organizzata da Fiepet-Confesercenti e dalle altre sigle del settore. A sbloccare la situazione è stato un incontro al Ministero dell’Economia del viceministro Laura Castelli con le associazioni di categoria che avevano deciso di rifiutare i pagamenti in ticket. “Nel primo provvedimento utile - ha assicurato il viceministro - inseriremo una norma che ristabilisce equità, ed evita le storture di un settore che, di fatto, penalizzavano solo gli esercenti. In un momento di particolare crisi del settore, dovuto anche agli effetti negativi della pandemia e della guerra in Ucraina, assicuriamo un sostegno concreto con minori commissioni, a carico degli esercenti, che si possono stimare in quasi 150 milioni di euro, per le sole gare di prossima emanazione. Risorse che rimarranno quindi agli esercenti”. Si punta ora ad una disciplina transitoria che svincolerà l’entità della commissione dallo sconto praticato alla Pubblica amministrazione.

Ma anche a proseguire nei confronti per riformare il settore entro l’anno. Infatti, ha aggiunto il viceministro, quello all’orizzonte è solo “un provvedimento ponte, perché gli incontri di queste due settimane con le organizzazioni di categoria, e le riflessioni fatte con il Gabinetto e gli uffici del ministero, mi hanno, anzi ci hanno convinto, dell’esigenza di arrivare, entro fine anno, a una riforma complessiva del settore dei servizi sostitutivi di mensa. Anche per questo il tavolo tecnico continuerà a riunirsi e probabilmente verrà allargato anche ad altri attori. Prima dell'introduzione della norma – ha aggiunto Castelli – su cui interveniamo, il meccanismo delle gare pubbliche registrava valori della commissione applicata agli esercenti non superiori al 5%, negli ultimi anni invece hanno visto lievitare notevolmente questa commissione. Se guardiamo all'esperienza delle procedure bandite da Consip lo sconto offerto, e quindi la commissione praticata agli esercenti, nelle ultime edizioni della procedura di gara ha avuto valori ricompresi fra il 21% e il 14%. Nella gara BP9 la media ponderata delle commissioni/sconti ottenuti è stata di 16,55%. La disciplina transitoria, che resterà in vigore fino a fine anno, permetterà alle centrali di committenza, e più in generale a tutte le stazioni appaltanti, di bandire procedure di gara per l'acquisizione di questi servizi con modalità che consentono di ridurre la misura della commissione applicata agli esercenti, in particolare svincolando l'entità della commissione dallo sconto praticato alla pubblica amministrazione. È una misura - ha detto in conclusione il viceministro - che fissa anche un tetto massimo alla commissione, riportandolo ai valori precedenti che, peraltro, sono in linea con quello di molti Paesi europei”.

Soddisfatte le associazioni di settore. “Il passo in avanti che registriamo oggi sulla questione dei buoni pasto - affermano in una nota congiunta ANCD Conad, ANCC Coop, FIEPeT Confesercenti, Federdistribuzione, FIDA e FIPE-Confcommercio - è estremamente positivo e apre la strada a una soluzione che auspichiamo, una volta approvata, ponga fine al più presto ad una situazione ormai insostenibile per le nostre aziende, che pagano commissioni eccessive a fronte di un prezioso servizio erogato ogni giorno a milioni di lavoratori  Diamo atto dell'impegno con cui la viceministra del Mef, Laura Castelli, che ringraziamo, ha raccolto le istanze delle imprese, sostenendo una proposta di intervento che rimarca l'importanza di tutelare il sistema dei buoni pasto, introducendo un principio di equità tra il servizio offerto e le commissioni applicate alle aziende della distribuzione e della ristorazione. L'auspicio è che la soluzione individuata, che andrà adesso all'esame delle aule parlamentari, sia il primo tassello di un percorso che porti alla necessaria riforma strutturale del sistema dei buoni pasto, ormai non più procrastinabile”.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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