Azimut chiude il 2021 con il miglior utile netto della storia del gruppo

- di: Giuseppe Castellini
 
Un altro anno eccezionale per il Gruppo Azimut, il principale Gruppo Italiano indipendente operante dal 1989 nel settore del risparmio gestito: nel 2021 - sulla base dei primi dati di sintesi e delle stime dei risultati - vola l’Utile netto (tra 600 e 605 milioni di euro), stracciando ogni record precedente e superando di molto la guidance indicata al mercato (tra i 350  e i 500 milioni di euro), trainato da una raccolta netta di 18,7 miliardi di euro che portano il patrimonio complessivo a 83,2 miliardi (+38% rispetto a fine 2020), caratterizzata e con masse totali pari a 83,2 miliardi di euro, di cui il 40% dal business estero. Forte lo sviluppo sull’economia reale con masse totali a 4,6 miliardi di euro (8,4% delle masse gestite nette), con prodotti e servizi Fintech che macinano risultati su risultati.

Sugli scudi il Presidente del Gruppo, Pietro Giuliani: “Nel 2021 il rendimento netto ai clienti Azimut è del 6,5%, contro una performance dei concorrenti del 4,9%, con una differenza in un anno a vantaggio dei nostri clienti di 1,6 punti percentuali. Negli ultimi 25 anni - continua Giuliani - lo stesso paragone porta ad una differenza sempre a favore dei clienti Azimut di 0,8 punti percentuali per ogni anno. Tutte le considerazioni ed i discorsi fatti in passato sui costi dei nostri prodotti vengono definitivamente spazzate via dai numeri di cui sopra”.

Azimut prevede utile 2021 tra 600 e 605 milioni. Superata la guidance


Azimut, evidenzia Giuliani, “fornisce ai suoi clienti rendimenti netti di circa l’1% all’anno superiori alla media di quelli della concorrenza. Questo lo facciamo grazie alla passione e alla professionalità dei nostri consulenti finanziari, bankers, e dei nostri gestori (dislocati in più di 17 Paesi che ci permettono, unici in Italia, di avere 24 ore su 24 un collega che in tempo reale investe sui mercati finanziari di tutto il mondo i soldi dei nostri clienti). Per quanto riguarda l’utile netto di oltre 600 milioni di euro e la raccolta netta di 18, 7 miliardi realizzati nel 2021, confermano da più di 7 anni la superiorità del nostro Gruppo rispetto ai concorrenti sia in termini di crescita che di redditività”.
Il Presidente sottolinea inoltre che “dalla nostra quotazione (luglio 2004. ndr) ad oggi il titolo Azimut ha reso il 1.193%7, risultando il terzo titolo della Borsa Italiana e di gran lunga il primo tra i finanziari bancari e assicurativi, rendendo all’azionista oltre il 68% all’anno da oltre 17 anni”.

Da notare inoltre che, alla fine del 2021, il patrimonio del business estero ha raggiunto il 40% del totale e la contribuzione all’Ebitda gestionale dell’estero è stimata a circa 70 milioni di euro, nonostante il permanere di un contesto di elevata volatilità sui mercati, in particolare emergenti, e il consolidamento di Sanctuary Wealth dal primo trimestre del 2021, che è ancora in una fase di grandi investimenti e forte crescita.

Sempre nel 2021 spicca in particolare il segmento Private Markets, che è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente /a dicembre 2021 ha raggiunto 4,6 miliardi di euro di Aum (rispetto ai 2 miliardi di euro di fine 2020) grazie allo sviluppo di nuovi prodotti sia in Italia sia negli Usa. Il Gruppo ha inoltre dato una forte spinta alle attività Fintech, come evidenziato dal recente rafforzamento della partnership con Mamacrowd, la più grande piattaforma italiana di equity crowdfunding, con il 35% di quota di mercato, che permette di investire nelle migliori startup e Pmi italiane, e dalle numerose altre iniziative nate nel 2021. 

Grazie a queste iniziative e la crescita futura di prodotti e servizi, da un lato a supporto delle imprese, e dall’altro come elemento di ulteriore diversificazione nei portafogli della clientela retail, Azimut vuole diventare un punto d’accesso privilegiato per tutte le imprese italiane che cercano accesso al credito e servizi di advisory ad alto valore aggiunto grazie anche alla raccolta di capitali privati che necessitano di un rendimento adeguato in un mondo a tassi zero- negativi. Inoltre, Azimut è in grado di assistere le imprese che abbiano necessità di strutturare operazioni di equity, così come seguirle nel processo di internazionalizzazione, anche grazie alla sua presenza in 17 paesi.

Infine, l’attività del Gruppo in Italia nel corso del 2021 ha registrato 141 nuovi ingressi, portando il totale del Gruppo Azimut a fine 2021 a 1.840 consulenti finanziari.

“Il triennio appena terminato – afferma da parte sua Gabriele Blei, Amministratore delegato del Gruppo Azimut - ha messo alla prova un management team con 5 amministratori delegati, durante una pandemia affrontata dai governi e dalle banche centrali con misure senza precedenti. In tre anni abbiamo generato utili netti cumulati per oltre 1,35 miliardi di euro, mentre i clienti hanno beneficiato di una performance media netta ponderata di oltre il 16% nello stesso periodo. La spinta all’internazionalizzazione, sia in termini distributivi che gestionali, grazie al Global Team, sono ormai un pilastro della crescita futura. La democratizzazione dell’economia reale in Italia e all’estero –continua l’Ad - con 8,4% delle masse gestite, costituisce un ulteriore elemento di diversificazione, innovazione di prodotto e creazione di valore per clienti e azionisti. Gli investimenti nel fintech ci porteranno verso nuovi business e ad un ulteriore evoluzione del Gruppo. Oggi – conclude l’Ad - dobbiamo guardare ad Azimut come una holding di partecipazioni, diversificata per attività e geografie, che come tale, ha al suo interno un valore inespresso che il mercato non ha ancora apprezzato”.
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