UniCredit aumenta i canoni ma le busca in Borsa

- di: Redazione
 
L'italiano, lingua dolce e melodiosa, si presta a essere usata per argomenti che ne sfruttano la musicalità, anche se trattano di cose non bellissime. Per questo le dichiarazioni d'amore con il medesimo testo in italiano sembrano piccole e struggenti sinfoniette, mentre, ad esempio, in tedesco ti spingono, sia tu uomo o donna, a metterti sugli attenti e battere i tacchi. Quindi non c'è da meravigliarsi se, per anticipare l'ennesima piccola doccia fredda nei confronti della clientela, con l'aumento, a partire da luglio, dei canoni mensili per i correntisti privati, UniCredit ha usato una definizione che, se non annunciasse un salasso economico, farebbe sorridere, parlando di ''proposta di modifica unilaterale''. Una bella definizione, anche gradevole all'ascolto, ma che fa riflettere perché, nella sua formulazione, è una contraddizione perché una proposta di modifica unilaterale è una imposizione e nient'altro; perché una proposta si può rifiutare, un aumento deciso ed imposto da una banca no. A meno di trasmigrare verso un altro istituto o banca, cosa che forse i clienti di UniCredit potrebbero cominciare a ipotizzare, vista l'aria che tira.

La lettera con l'annuncio degli aumenti inviata da UniCredit si riferisce al contratto My Genius e datata fine marzo. UniCredit dice di avere le sue ragioni ("il contesto di mercato in cui il sistema bancario si trova a operare è recentemente mutato, impattando in modo crescente sull’attività bancaria e in particolare sulle attività di deposito, gestione e remunerazione della liquidità di conto corrente"), ma alla fine delle varie considerazioni o comunicazioni alla clientela ("si è verificato un peggioramento delle condizioni economiche di gestione della liquidità di conto corrente, legato principalmente al persistente andamento negativo dei valori dell’Euribor 3 mesi, che ha raggiunto stabilmente valori negativi al di sotto del Deposit facility rate, ossia del tasso che Bce applica alle banche sulla liquidità che queste detengono presso la stessa"; "il peggioramento è stato inoltre acuito dal sensibile aumento dei volumi dei depositi registrato nell’ultimo anno”) arriva la richiesta di aumento come conseguenza correlata.

A fronte del fatto che è venuto meno per la banca "il necessario equilibrio economico fra il costo sostenuto per erogare il servizio e le condizioni economiche applicate al conto corrente", UniCredit si dice costretto "per ripristinare tale equilibrio" ad applicare "un incremento del canone mensile" e a "non considerare il saldo dei conti correnti e dei depositi a risparmio attualmente incluso tra i parametri di calcolo del bonus sull’ammontare del canone previsto, dove previsto". Il costo mensile di My Genius andrà dagli attuali 1,78 a 3,03 euro; quello del contratto “transazionale silver”, oggi a 7,72 euro, andrà a 10,05 euro, mentre quello del “transazionale gold” passerà da 10,83 a 14,42 euro, mentre il “transazionale platinum” costerà 23,56 euro, rispetto ai 19,97 attuali.

Mentre UniCredit va a grattare il fondo del barile in termini di rapporti commerciali con la clientela, il suo titolo, per la terza seduta consecutiva, preso di mira da massicce vendite, ha registrato un forte arretramento, con la peggiore performance assoluta, non solo del comparto bancario, ma dell'insieme delle blue chips. La debacle in Borsa è stata determinata dalle perplessità che gli analisti hanno cominciato a nutrire in vista dei conti del primo trimestre, che saranno resi noti tra circa un mese. Ma l'attenzione ora è tutta per l'assemblea del 15 aprile, quando saranno eletti il nuovo consiglio d'amministrazione e il nuovo amministratore delegato, nella persona di Andrea Orcel, nomina che è preceduta da parecchie critiche a partire da quella delle voci (ed anche della loro entità) che comporranno la sua retribuzione, incentivi compresi.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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