Teatro alla Scala: la nuova stagione tra novità e tradizione

- di: Francesco d'Alfonso
 

Il 7 dicembre, festa liturgica di Sant’Ambrogio, non è soltanto una ricorrenza religiosa per la città di Milano che celebra il suo patrono, ma è anche il giorno in cui, dal 1940, il Teatro alla Scala inaugura la nuova stagione di opera, balletto e concerti.

La prima della stagione scaligera 2017/2018 – uno dei più importanti appuntamenti artistici, ma anche mondani d’Italia – regalerà al pubblico Andrea Chénier, l’eroico melodramma di Umberto Giordano: un titolo cardine del repertorio verista che, proprio nel centocinquantenario della nascita del suo autore, torna nella Sala del Piermarini con la direzione di Riccardo Chailly, direttore musicale della Scala, l’allestimento di Mario Martone e Margerita Palli e le voci di Anna Netrebko, Yusif Eyvazov e Luca Salsi.

«Eseguire oggi quest’opera nata alla Scala e imprescindibile nello sviluppo del teatro musicale italiano – commenta il maestro Chailly – significa intraprendere un percorso storico ed esecutivo per riappropriarci delle radici della nostra identità, come conferma il ritorno in stagione anche di Francesca da Rimini di Zandonai e di Don Pasquale di Donizetti». Il direttore musicale conferma così il suo impegno per la valorizzazione del repertorio italiano, sia sul fronte belcantistico sia su quello verista, «nella convinzione che al Teatro alla Scala spetti un ruolo di grande responsabilità nel difendere e promuovere il nostro patrimonio nazionale, spesso limitato ai soli titoli principali».

Il 2018 si aprirà con una grande festa viennese: andrà infatti in scena, per la prima volta alla Scala, Die Fledermaus di Johann Strauss, con cui la tradizione del valzer entrò a pieno titolo nella storia dell’opera; tornerà poi il Simon Boccanegra di Verdi, con la bacchetta di Myung-Whun Chung, seguito da Orphée et Eurydice, versione francese del capolavoro di Gluck, e dalla la sontuosa Aida firmata da Franco Zeffirelli.

«La Stagione 2017/2018 presenta una ricchezza di titoli e concerti tesa a corrispondere alle aspettative che circondano il nostro Teatro – spiega il sovrintendente e direttore artistico Alexander Pereira –. La Scala vuole garantire ai milanesi e alle sempre più consistenti presenze internazionali un’offerta completa, accompagnando tutto l’anno con una programmazione ampia e variata, dal barocco al contemporaneo». Si potrà così ascoltare Fierrabras di Franz Schubert, la cui produzione operistica è stata riscoperta e pienamente apprezzata solo in anni recenti, con il fondamentale contributo interpretativo di Claudio Abbado, il Fidelio di Beethoven, per poi tornare nuovamente al belcanto con Il pirata, l’opera con cui Vincenzo Bellini debuttò alla Scala. «Anche il Progetto Accademia – continua Pereira – che ogni anno offre agli allievi la possibilità di approfondire un’opera con un regista e un direttore d’orchestra di grande esperienza, si concentra sull’opera italiana del primo Ottocento, coinvolgendo Liliana Cavani e Paolo Carignani in una nuova produzione di Alì Babà e i quaranta ladroni, l’ultima opera di Cherubini».

Sarà poi la volta de La finta giardiniera di Mozart, nell’acclamato allestimento del Festival di Glyndebourne, firmato da Frederic Wake-Walker, e di Elektra di Richard Strauss, diretta da Christoph von Dohnányi.

«La Stagione si concluderà con un avvenimento musicale lungamente atteso – annuncia il sovrintendente e direttore artistico –. György Kurtág, il più importante compositore del nostro tempo, ha concluso la sua prima opera, Fin de partie, che sarà presentata in prima assoluta alla Scala in un allestimento di Pierre Audi con la direzione di Markus Stenz. L’opera, che traduce in musica le scene principali della pièce di Beckett, colloca la Scala al centro del panorama internazionale della musica contemporanea e di un crocevia dove si incontrano musica, teatro, letteratura».

Alla lirica si affianca naturalmente la stagione di balletto, la prima firmata dal nuovo direttore del Corpo di Ballo Frédéric Olivieri, che si caratterizza per l’equilibrio fra tradizione e innovazione, e la stagione sinfonica, che passa da sette a otto concerti, e accoglierà, nell’ambito del progetto di valorizzazione del repertorio sinfonico-corale, l’esecuzione della Messa per Rossini, con cui Verdi e i maggiori compositori italiani resero omaggio al Pesarese. Infine il progetto “Grandi Opere per Piccoli”, che ha già portato alla Scala oltre 100.000 bambini, e che nella nuova stagione si arricchisce di altri due titoli: Il barbiere di Siviglia e L’elisir d’amore.

L’opera insomma, insieme alla danza e alla musica sinfonica, non è da considerarsi una forma d’arte ormai superata o d’élite: la Scala di Milano ne è testimone e virtuoso esempio, soprattutto per l’attenzione che rivolge ai giovani, a cui è diretto il progetto “La Scala UNDER30”, che offre al pubblico di meno di trent’anni speciali occasioni di avvicinamento al Teatro.

«La Scala che vogliamo è una Scala aperta, in continuo dialogo con la città – ci tiene a sottolineare il maestro Riccardo Chailly – ed è per questo che abbiamo promosso prove aperte, conferenze, incontri con gli studenti affinché ogni titolo possa essere un’occasione di scoperta, approfondimento, condivisione».

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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