In tre, bimbetto compreso, su uno scooter. C'è un giudice a Berlino? Sicuramente c'è la Polstrada ad Angri

- di: Bianca Balvani
 
Non conosciamo e non intendiamo conoscere l'identità dell'uomo che, pochi giorni fa, percorreva in scooter un tratto dell'autostrada tra Napoli e Salerno, con il resto della famiglia appresso: la moglie ed un bimbetto di pochi mesi, forse un anno, stretto tra i genitori e privo di qualsiasi protezione, a cominciare da casco (ma ne esistono per creature così piccole?).
Il video che ritraeva l'allegra famigliola ha presto fatto il giro della rete, dopo che un altro automobilista, assistendo alla scena, non ha resistito alla tentazione di immortalare il tutto e di postarlo sul web, accompagnando le immagini con un ''queste persone andrebbero arrestate'' che ha tradotto il suo pensiero del momento e quello generale seguito alla pubblicazione di quella scena agghiacciante.

In tre, bimbetto compreso, su uno scooter

Il video, come è naturale, ha scatenato una cascata di reazioni, tutte improntate all'indignazione perché solo qualcuno con un intelletto vicino allo zero igrometrico non capirebbe a quali rischi espone lui e la moglie (e sin qui, potremmo aggiungere, e chi se ne frega, essendo entrambi maggiorenni e, apparentemente, senzienti), ma anche un bimbo che ancora non ha il bene dell'intelletto, e che farebbe bene a trovarlo prima possibile, perché con genitori così il peggio potrebbe ancora venire.
Lo stesso ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha rilanciato le immagini, definendo criminale il comportamento di quei genitori e chiedendone l'identificazione e la punizione, ''senza sconti''.
Un episodio che, una volta arrivate in rete le immagini, non poteva certo passare in silenzio, anche perché la Polizia della strada si è subito messa al lavoro, ricostruendo, grazie al filmato, la targa dello scooter e, quindi, risalendo al proprietario-conducente.

Alla fine della fiera, come si usa dire, sono partite le sanzioni che sono state contravvenzioni per avere trasportato tre persone su un ciclomotore, una delle quali un bambino inferiore ai cinque anni e senza alcuna protezione.
Il tutto si traduce in una contravvenzione dell'importo di 400 euro e nel fermo amministrativo dello scooter per due mesi.
Tutto normale perché chi infrange il Codice della Strada deve andare incontro alla giusta punizione, anche in quelle zone del Paese che considerano indossare il casco non un optional, ma un inaccettabile tradimento di una tradizione e di una cultura.

Ma, accanto alle sanzioni, la Polizia della Strada di Angri (cui deve andare il plauso generale, per il lavoro svolto, così come fanno tutti i presidi dello Stato sul territorio) ha messo una piccola glossa che la dice lunga sulla gravità dell'episodio di cui l'ineffabile conducente con la complicità della moglie si è reso responsabile.
La Polstrada ha infatti informato dell'accaduto la procura dei minori, che dovrà decidere se il comportamento di questo padre (padre? essere padre non è un'etichetta, perché impone regole, la prima delle quali è la tutela della salute dei figli) può avere ripercussioni anche per il futuro. Che è la cosa che tutti coloro che hanno testa e cuore si auspicano, pensando a quali avrebbero potuto essere le conseguenze di un incidente, anche lieve, sul bambino.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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