Rigenerazione urbana, dal demanio l'accattivante progetto cammini e percorsi

- di: Sandro Simoncini
 
Il tema della rigenerazione urbana vive una fase di inedita celebrità. Trova fieramente posto nei programmi di qualsiasi forza politica, spesso si erge suo malgrado a protagonista nei dibattiti televisivi, a volte lo si tira fuori tanto per assicurarsi uno scontato gradimento o, se ci si sente con le spalle al muro, lo si gioca sul tavolo come asso pigliatutto. Scherzi a parte, il fatto che finalmente se ne parli in abbondanza non può che suscitare un moto di soddisfazione, soprattutto tra coloro che da tempo ne invocano imprescindibilità e applicazione. Pochi territori come quello italiano sono stati sfruttati, manomessi e sfregiati in nome di una cementificazione sregolata che ha generato e alimentato il fenomeno della dispersione urbana.
Le grandi città, ma anche realtà abitative di dimensioni assai più contenute, non hanno perseguito serie politiche di riqualificazione dell’esistente, ma hanno teso senza sosta a svilupparsi verso l’esterno, creando periferie e frazioni prive di servizi primari (strade, trasporto pubblico, strutture sociali e di prossimità) e dei necessari requisiti di sicurezza (argini per fiumi e torrenti, canali di scolo per la pioggia, impianti idrovori). Una prima, timida inversione di tendenza per fortuna si intravede, anche se, in assenza di un’architettura legislativa nazionale, troppo spesso si lascia fare agli enti locali, che in nome della rigenerazione urbana si spingono a varare provvedimenti e norme che rischiano di assumere i connotati di condoni edilizi mascherati.
Qualche movimento interessante, comunque, si segnala anche a livello centrale e vale la pena di citare quanto sta facendo il Demanio con Cammini e Percorsi, un progetto per la promozione del turismo sostenibile attraverso il recupero di edifici in stato di abbandono che si trovano lungo tracciati storico-religiosi o ciclovie. Dalle parole si è passati ai fatti in tempi sorprendentemente rapidi per la Pubblica amministrazione, individuando i nomi di cooperative, associazioni e giovani imprese che si sono aggiudicate il bando per l’assegnazione in concessione gratuita per 9 anni dei primi 13 immobili riconducibili all’iniziativa. Tre si trovano in Campania, due in Emilia-Romagna, Sicilia e Veneto, uno in Calabria, Lazio, Molise e Sardegna e in tutti, nelle intenzioni dei promotori, sorgeranno strutture di marcata impronta sociale per la valorizzazione dei prodotti tipici locali.
In Calabria, le cooperative sociali Vibosalus e Terrapromessa trasformeranno l’ex ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Mileto, paese in provincia di Vibo Valentia noto per avere dato i natali alla mistica Natuzza Evolo, in un centro turistico-culturale con spiccato orientamento ambientalistico. Qui verranno sperimentate forme innovative di accoglienza con servizi dedicati a scolaresche, anziani e disabili. In Campania, l’associazione Vis Sapientiae si è aggiudicata il Convento San Marco a S. Angelo dei Lombardi. In uno dei centri maggiormente colpiti dal devastante terremoto che squassò l’Irpinia nel 1980, verrà sviluppata un’accoglienza turistica basata sulla ristorazione con prodotti bio e a chilometri zero, sull’artigianato locale e sull’impiego di mezzi itineranti per il cibo da strada.
A Caserta, invece, la cooperativa sociale Itinerari Paralleli e Mutamenti riqualificherà un ex ufficio postale e lo trasformerà in un hub culturale per promuovere attività legate al marketing territoriale nell’ambito della manifestazione Caserta Capitale della Cultura 2022. L’associazione Sirio Cultura e Turismo si occuperà del recupero della Torre Angellara di Salerno, destinandola a luogo di sosta, incontro e punto informazioni per la conoscenza e la valorizzazione del paesaggio naturale, storico e culturale del Cilento e della Dieta Mediterranea.
In Emilia Romagna, l’associazione culturale Erato si occuperà di far rinascere la Casa del Fascio di Ro Ferrarese sotto forma di in un punto di ristoro funzionale al turismo lento, con centro di riparazione e noleggio biciclette, servizi ricreativi, seminari di interesse storico-culturale, guide, laboratori d’arte. Un centinaio di chilometri a sud-ovest, in località Serramazzoni (Modena), la Servizi e Manutenzioni Italia si occuperà di riqualificare la Torre della Bastiglia per tramutarla in un polo attrattivo culturale ed enogastronomico, luogo di sperimentazione artistica, presidio slow food con degustazione di prodotti tipici e vini locali. Scendendo nel Lazio, invece, la Pro Loco Borgo Grappa si è aggiudicata il Rustico Casa Cantoniera di Latina da destinare all’offerta enogastronomica, culturale e sociale del territorio con attività di promozione e animazione gestite da undici organizzazioni aderenti alla Rete Solidale della Ciclopista del Sole.
In Molise, l’appartamento di Campomarino, uno dei quattro Comuni con marcate tradizioni albanesi, verrà gestito dall’associazione Scirocco e trasformato in struttura ricettiva con possibilità per gli ospiti di degustare prodotti del territorio, utilizzare biciclette e accedere ad escursioni organizzate. In Sardegna, la postazione antiaerea di Alghero, posta in cima a un promontorio calcareo del parco naturale di Porto Conte, diventerà un luogo dove poter soggiornare e praticare cicloturismo, trekking e vela a cura della cooperativa Il Quinto Elemento.
Sempre su un’isola, ma in Sicilia, i ragazzi della Mad si occuperanno della riqualificazione della Stazione Vedetta Capo Feto di Mazara del Vallo attraverso nuove tipologie di offerte eco-sostenibili: cucina biologica, prodotti a chilometri zero, soluzioni a basso impatto energetico, promozione di eventi mirati, recupero e reintegro di persone con disabilità tramite il contatto con la natura e lo sport. La Torre S. Francesco di Trapani sarà invece riqualificata a cura della Servizi Espansione Impresa e trasformata in una struttura ricettiva dedicata al turismo lento, destinata a diventare nodo cruciale di interscambio tra la Ciclopista del Sole e il percorso costiero. In Veneto, infine, la cooperativa sociale Titoli Minori Onlus si è aggiudicata le due abitazioni lungo il Canale Lusenzio a Chioggia, in via Foxia e via S. Felice, da trasformare in stazioni di accoglienza dotate di adeguati servizi per lo sviluppo del turismo lento all’interno del parco lagunare.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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