Reno de Medici. Un successo l’integrazione di RDM Barcelona Cartonboard. Marginalità operativa a doppia cifra. Intervista a Michele Bianchi, AD.

 
Alla luce dei dati della trimestrale presentati, come procede l’integrazione di RDM Barcelona Cartonboard e che giudizio dà sull’implementazione del processo di trasformazione che il Gruppo RDM si è impegnato a realizzare? Quale valore strategico di più ampio respiro ha questa acquisizione?
Abbiamo più volte dichiarato come uno degli obiettivi del nostro processo di trasformazione fosse raggiungere stabilmente – attraverso un importante lavoro su costi e processi – un livello di marginalità operativa a doppia cifra a partire dal 2021. Il primo semestre 2019 ha confermato ancora una volta questo risultato, già raggiunto lo scorso l’anno. Un risultato per noi importante, che vede, nei primi nove mesi del 2019, il Margine operativo lordo consolidato (Ebitda) raggiungere 56,1 milioni di euro rispetto ai 49,8 milioni dello stesso periodo del 2018 (+12,7%). Questo risultato è legato a doppio filo anche con l’integrazione di RDM Barcelona Cartonboard, acquisita lo scorso anno. Il contenuto calo dell’Ebitda margin, che si attesta al 10,5% rispetto all’11,2% dei primi nove mesi del 2018, riflette, oltre a specifiche dinamiche di business, una marginalità operativa di ‘RDM Barcelona Cartonboard’ (primo produttore di cartoncino della Penisola Iberica acquistato a ottobre 2018 e consolidato in RDM Group a partire dal primo novembre 2018) al momento inferiore a quella media di Gruppo, essendo il piano di integrazione nelle prime fasi di realizzazione. Al di là dell’impatto sul conto patrimoniale e su quello economico, RDM Barcelona Cartonboard ci permette di consolidare la nostra posizione di leadership nell’Europa Meridionale. Ci aspettiamo, una volta sfruttate a pieno tutte le potenzialità della cartiera iberica e le sinergie con il resto del Gruppo, di avere un riverbero ancor più positivo sulla nostra marginalità e sul nostro progetto di crescita.

Lei ha affermato, commentando i dati economico-patrimoniali del Gruppo al 30 settembre 2019, che “RDM Group è sempre più in grado di affrontare le sfide di lungo periodo, dettate dallo scenario esterno, ma anche di adattarsi con maggiore consapevolezza, e con maggior successo, alle alterne dinamiche che la domanda può presentare nei vari Paesi nel breve periodo”. Insomma, strategia e flessibilità tattica combinate insieme. È questo il ‘segreto’ della nuova fase di crescita del Gruppo? 
Assolutamente sì. La pianificazione strategica è da sempre una priorità del nostro approccio, mentre l’importante lavoro fatto su costi e processi è alla base della nuova fase di crescita del Gruppo. Nello specifico, abbiamo deciso di riorganizzare la strategia produttiva e implementare un approccio di produzione multi-mill: si tratta di una logica produttiva basata sulla possibilità di pianificare la produzione di alcuni nostri prodotti nelle diverse cartiere del Gruppo, in tempi sensibilmente ridotti rispetto al passato. Questa trasformazione è in divenire ma ci aspettiamo ulteriori benefici nel medio periodo.

Il terzo trimestre 2019 ha visto una più favorevole dinamica della domanda in mercati di consolidata presenza del Gruppo, permettendovi di conseguire un incremento nei volumi venduti. Quale è attualmente l’andamento della domanda dopo il terzo trimestre 2019 e quali sono i segnali che arrivano dai mercati per il prossimo futuro, soprattutto in relazione al segmento in cui opera tradizionalmente il Gruppo RDM, ovvero il WLC - White lined chipboard (cartoncino patinato da imballaggio su base riciclata) - che presenta un’incidenza sul fatturato consolidato di RDM Group di circa l’84% e che nel primo semestre 2019 aveva visto una riduzione della domanda?
L’outlook della domanda nel breve termine rimane positivo, se pur in un contesto di generale debolezza. Questo è in parte riconducibile alla sempre maggiore sensibilizzazione verso l’ambiente. Il nostro prodotto, biodegradabile, riciclabile e quindi ambientalmente sostenibile, può cogliere - sono convinto - ulteriori opportunità di crescita nel medio e lungo periodo. Al momento, l’industria degli imballaggi a base di fibre cellulosiche si deve concentrare sullo sviluppo di soluzioni cosiddette eco-friendly o amiche dell’ambiente. Sarà un processo lungo ma la spinta sostenuta dalle nuove generazioni obbligherà l’industria ad adattarsi nel più breve tempo possibile. E su questo noi vogliamo essere in prima linea. Bisogna poi considerare che in Europa, sia nel segmento WLC1 che FBB2, la capacità installata supera la domanda del prodotto: in particolare, le stime 2019 prevedono una domanda di WLC di 3,7 milioni di tonnellate annue rispetto ad una capacità installata di 4,8 milioni. Nel segmento FBB le stime, sempre per il 2019, prevedono una domanda di 2,7 milioni di tonnellate rispetto ad una capacità installata di 3,9 milioni. A oggi, il segmento dell’FBB - marginale per il nostro Gruppo - è quello che sta soffrendo maggiormente in termini di over-capacity, proprio perché è stato interessato dall’ingresso sul mercato di nuova capacità installata, destinata in particolare alle esportazioni in altri continenti, ma che a fronte di un rallentamento della domanda globale si vede sbilanciata lato offerta.

Restando sull’andamento della domanda, l’Europa continua a rappresentare il principale mercato di RDM Group, con un’incidenza che è passata dal 54% (30 settembre 2018) al 57 % (30 settembre 2019). Parimenti si è ridotta l’incidenza dell’Italia dal 34% al 29% compensata in parte da un incremento nel resto del mondo dal 12% al 14%. Cosa prevede nel medio periodo circa la composizione geografica della domanda per RDM Group? In altre parole, prevede cambiamenti di rilievo nella combinazione tra peso dell’Italia, dell’Europa e quello del resto del mondo?
A seguito dell’acquisizione di RDM Barcelona, la composizione dei ricavi per area geografica si è modificata leggermente: l’Europa rimane il nostro core market, con particolare focus sulle opportunità di rafforzamento della leadership, e quindi di migliori performance in termini di marginalità, nei mercati da sempre considerati strategici per RDM Group, in primis Italia, Spagna e Francia.
Il 12 giugno scorso avete annunciato che, “a dimostrazione del ruolo sempre maggiore che la Sostenibilità sta ricoprendo per il Gruppo RDM”, a capo dell’Ufficio ‘Innovation & Sustainability’ è stato nominato Ulf Tillman, che ha una lunga e qualificatissima esperienza nel settore. Insomma, l’ingresso di Tillman vuole testimoniare il nuovo balzo in avanti che il Gruppo RDM intende fare in termini di innovazione e sostenibilità. Cos’è la sostenibilità per RDM Group, qual è l’approccio del Gruppo a questo tema che appare ormai cruciale? RDM Group migliora continuamente il proprio approccio all’economia circolare. Grazie al suo sistema di separazione ‘Tiger Depack® PPS’, il Gruppo è stato fra i finalisti del Premio Miac-Assocarta che promuovere l’innovazione e gli investimenti nel settore. Ci può brevemente spiegare gli effetti di questo sistema di separazione?
La sostenibilità è ovviamente uno dei temi più importanti e attuali di questo periodo storico. C’è una nuova consapevolezza - da parte di individui, aziende, organizzazioni nazionali e sovranazionali - della centralità del tema e della necessità di portare avanti un sistema non più soltanto economicamente sostenibile, ma anche e soprattutto ecologicamente sostenibile. Certamente molte aziende hanno intrapreso un percorso virtuoso e si adoperano con iniziative green. Queste ultime risultano spesso avere ancora carattere marginale rispetto al core business delle stesse aziende, sintomo che la vera integrazione della sostenibilità nel business rappresenta ancora un obiettivo da raggiungere. RDM Group, per scelta di mercato e per il proprio posizionamento all’interno del settore, fa dell’economia circolare il proprio paradigma: attore protagonista della catena di creazione di nuovo valore, il Gruppo opera costantemente alla ricerca di un efficientamento delle risorse utilizzate e di una sostanziale riduzione dei rifiuti prodotti a valle dei propri processi produttivi. L’innovativo sistema ‘Tiger Depack® PPS’ è solo un tassello - quello dell’ottimizzazione dell’uso delle materie prime e della riduzione dei rifiuti conferiti in discarica - del più ampio modello di business del Gruppo, che è anche un modello di economia circolare.
La nomina di Ulf Tillman a capo del dipartimento di Innovation & Sustainability e della creazione di un network interno dedicato allo sviluppo, certifica la volontà di RDM Group di procedere con decisione in direzione di un’azienda sempre più attenta a queste tematiche e il mercato, sia in termini di positivo andamento del titolo che di attestati ricevuti, sembra premiare le nostre scelte.
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