Primo soccorso a scuola

- di: Francesco Fedele
 

Nella cornice istituzionale della Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), lo scorso 7 novembre si è svolta la presentazione del progetto “Primo soccorso a scuola – Percorso formativo per le studentesse e gli studenti” e delle “Linee di indirizzo per la realizzazione delle attività di formazione sulle tecniche di primo soccorso”.

Tale iniziativa nasce sulla base dell’Art. 1, Comma 10 della legge 107/2015 (“Legge sulla buona scuola”) che prevede la formazione sulle tecniche di primo soccorso nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il gruppo di lavoro congiunto MIUR – Ministero della Salute, coadiuvato dalla presenza di esperti del settore e consultate le principali società scientifiche ed associazioni di volontariato del settore, ha voluto estendere tale attività di formazione anche alla scuola dell’infanzia ed alla scuola primaria, creando un percorso che nasce come un gioco nella scuola dell’infanzia e porta lo studente ad acquisire il patentino di esecutore BLS-D all’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado.

Tale percorso, oltre a formare soccorritori in grado di ridurre la mortalità evitabile in Italia, prima fra tutte quella dovuta ad arresto cardiocircolatorio, si prefigge l’obiettivo civile e sociale di far crescere nelle giovani generazioni la consapevolezza del quotidiano esser parte di una comunità, dei diritti e doveri del cittadino, permettendo così agli studenti di partecipare in maniera più consapevole e positiva alla costruzione e al miglioramento di una società più solidale.

In tale contesto, la scuola non rappresenta solo il luogo dove si può praticare il primo soccorso se necessario ma soprattutto dove lo si impara.

Nello splendido evento della presentazione del progetto non hanno fatto mancare la loro presenza le ministre dell’Istruzione Valeria Fedeli e della Salute Beatrice Lorenzin.

La ministra Fedeli ha inaugurato e concluso l’evento sottolineando la portata storica di tale progetto, la sua rilevanza sociale, culturale e sanitaria e l’orgoglio italiano per essere uno dei primi paesi europei ad introdurre l’insegnamento del primo soccorso nelle scuole. Allo stesso tempo la ministra Lorenzin, pur non potendo essere presente per urgenti impegni istituzionali, ha inviato una lettera in cui sottolinea anch’ella l’importanza di tale percorso formativo anche sulla riduzione delle morti evitabili.

Dopo le introduzioni dei ministri, l’incontro, moderato dal giornalista di Rai Uno Franco Di Mare, ha visto l’intervento del dott. Mario Balzanelli, direttore del SET-118 di Taranto, che, con molta passione, ha illustrato il faticoso percorso, passato attraverso la raccolta firme e l’iniziativa di legge popolare, che ha portato all’inserimento dell’insegnamento del primo soccorso nella legge 107 ed alle linee guida presentate Successivamente, il dott. Paolo Sciascia, dirigente dell’ufficio III della Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del MIUR e coordinatore fin dall’inizio del gruppo di lavoro, ha spiegato come avverrà la sperimentazione del percorso formativo in collaborazione con tutti gli operatori del settore.

L’ultima relazione è stata quella del dott. Andrea Urbani, direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute, che ha illustrato il ruolo del sistema sanitario e del servizio di emergenza-urgenza nell’attuazione di tale progetto.

Per quanto riguarda il mio intervento, effettuato in quanto membro del gruppo di lavoro fin dalla sua istituzione nei primi mesi del 2016, ho esposto le caratteristiche del primo soccorso ed il valore decisivo degli interventi, sottolineando quanto manovre di facile apprendimento possano rivelarsi fondamentali nel salvare una vita umana.

Ho illustrato le quattro competenze che verranno apprese dagli studenti durante tale percorso formativo: disostruzione delle vie aeree, trattamento di traumi ed emorragie e soprattutto rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco e ventilazione) ed uso del defibrillatore, evidenziando come solo conoscendo entrambe si possa effettuare una rianimazione cardiopolmonare efficace e l’importanza dell’acquisizione di un materiale didattico comune per tutto il territorio nazionale.

La sperimentazione partirà nei primi mesi del 2018 in 13 province italiane, da Nord a Sud (Trieste, Padova, Sondrio, Savona, Macerata, Perugia, Pistoia, Latina, Campobasso, Salerno, Taranto, Vibo Valentia, Sassari) coinvolgendo in ciascuna provincia 14 classi dalla primaria alla secondaria di secondo grado per un totale di circa 4500 studenti.

Dall’anno scolastico 2018/19, l’insegnamento del primo soccorso avverrà in tutte le scuole italiane e sarà effettuato, con l’ausilio di un portale web dedicato, dagli operatori del SET-118, dalle associazioni di volontariato operanti nel settore dell’emergenza-urgenza e dalle società scientifiche del settore, estendendo l’insegnamento anche agli insegnanti che, una volta formati, potranno anch’essi diventare docenti.

La realizzazione di tale percorso sarà coordinata a livello centrale dalla cabina di regia, a livello regionale dagli Uffici Scolastici Regionali e dalle regioni con i Servizi di Emergenza Territoriale 118 (SET-118) ed a livello provinciale dai referenti provinciali del MIUR e dai SET-118 territorialmente competenti.

Al termine della conferenza, studenti delle scuole secondarie di secondo grado hanno effettuato su manichino dimostrazioni di rianimazione cardiopolmonare.

Tale progetto rappresenta un motivo d’orgoglio per l’Italia, ponendosi tra le migliori nazioni europee in questo campo e fornendo ai nostri giovani un programma formativo dall’alto valore sociale, civico e sanitario.

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