Novartis: 100 milioni per ampliare il polo di Ivrea e puntare sulla ricerca oncologica

- di: Daniele Minuti
 

Novartis rafforza la sua presenza in Italia, ribadendo il suo impegno nella lotta al cancro: un investimento di oltre 100 milioni di euro infatti porterà all'ampliamento del Bioindustry Park di Ivrea, con più di 80 milioni dedicati a potenziare le attività di ricerca, sviluppo e produzione di radiofarmaci, mentre la quota restante servirà a costruire il nuovo edificio inaugurato col taglio del nastro dal ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

Novartis: 100 milioni per ampliare il polo di Ivrea e puntare sulla ricerca oncologica

Quello di Ivrea è uno dei tre poli al mondo in cui Novartis conduce attività di ricerca e sviluppo, con la produzione dei radioligandi, composti di una particella radioattiva unita a una molecola in grado di riconoscere e legarsi alle cellule tumorali. Il tutto per poter portare avanti la terapia RLT, dalla maggiore precisione rispetto ad altri trattamenti.

Valentino Confalone
, Country President di Novartis Italia, ha commentato: “Oggi questo stabilimento occupa 124 persone. Sono 3mila metri quadri suddivisi tra impianti produttivi e laboratori di ricerca. Con questo ampliamento aumenteremo di circa il 20% la capacità produttiva, con un innalzamento occupazionale del 40%”.

Giancarlo Benelli, RLT Head of international Markets Advanced Accelerator Applications, ha dichiarato: “L’elemento chiave è che questo trattamento non agisce chimicamente o attraverso l'alterazione del metabolismo del corpo umano, ma rilasciando un’energia positiva. Rispetto alle terapie tradizionali è innanzitutto più efficace, come dimostrano gli studi che abbiamo condotto, ed è certamente più sicura perché non porta tutti quegli effetti collaterali che la chemioterapia causa alterando il metabolismo complessivo del corpo umano. Ci stiamo focalizzando sul tumore al seno, al polmone, sul glioblastoma, che oggi non ha molte alternative disponibili. I risultati ottenuti dimostrano che la terapia non solo funziona, ma riesce a prolungare di molto sia la progressione tumorale sia la sopravvivenza. Crediamo che questo settore possa dare un contributo fondamentale alla cura del cancro”.

Il presidente Confalone ha inoltre spiegato la scelta di investire nel polo: "C’è un rapporto innanzitutto storico con il Piemonte perché l'applicazione della medicina nucleare e dei radioligandi in particolare è nata da un'idea del fisico e ricercatore Stefano Buono. Dal punto di vista produttivo e industriale, il Bioindustry Park e le collaborazioni storiche che come azienda abbiamo con le istituzioni regionali, oltre che con vari istituti di ricerca e con il Politecnico di Torino, hanno creato quell’humus ideale per un investimento di questo genere. A tutto questo si unisce anche la localizzazione geografica ideale per la vicinanza all’aeroporto di Malpensa. Questo stabilimento produce per tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone a tutta l’Europa e il farmaco ha solo 120 ore di tempo per essere messo a disposizione del paziente".

Il ministro Fratin ha concluso: “Questa è la dimostrazione che a livello locale il Biopark cresce. Era stata una scelta giusta tanti decenni fa e sviluppandosi in questa direzione si sviluppa nella direzione giusta, che è quella della ricerca. Si riconferma poi quanto l’Italia abbia i numeri per attrarre risorse, oltre a essere competitiva a livello mondiale in un settore particolare come quello delle Scienze della Vita”.

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