Coronavirus: il 2 dicembre sarà presentato il piano di distribuzione dei vaccini

- di: Redazione
 
In attesa di notizie definitive sui vaccini sperimentali contro il Coronavirus, è imperativo per i paesi di tutto il mondo farsi trovare pronti con un efficace e tempestivo piano per la distribuzione ai cittadini in modo da rallentare il prima possibile la pandemia.

In Germania sono già molto avanti e dal 15 dicembre saranno già pronti i primi centri per la vaccinazione, nel nostro paese invece dovremo aspettare la data del 2 dicembre in cui il ministro della Salute presenterà in Parlamento il piano vaccini.

Roberto Speranza parlerà in aula la prossima settimana ma sono già emersi i primi dettagli del suo progetto, rivelati dal Sole 24 Ore, a partire dal numero dei centri di distribuzione in Italia che dovrebbe essere di 300: a essi saranno consegnate direttamente da Pfizer i primi 3,4 milioni di dosi del vaccino messo a punto da Pfizer e BioNTech entro la fine di gennaio in modo da vaccinare 1,7 milioni di persone. L'acquisto sarà centralizzato e gestito dallo Stato, con gli ultimi contratti che saranno firmati a breve e che permetteranno al nostro paese di ottenere il 13,65% delle dosi opzionate dall'Unione Europea.

L'iter delle somministrazioni dovrebbe seguire il modello tedesco: si inizierà dal vaccinare le categorie più a rischio per il Coronavirus, cioè operatori sanitari, forze dell'ordine e anziani (in particolare quelli che risiedono nelle Rsa). Come spiegato dal direttore Prevenzione del ministero Gianni Rezza, per avere l'immunità di gregge ci sarà bisogno di vaccinare più di 40 milioni di italiani, almeno il 70% della popolazione.

Come spiegato da Arcuri nella lettera alle Regioni, per i vaccini che saranno somministrati a tutte le altre categorie ci saranno modalità differenti attraverso una campagna su larga scala "usando anche drive-in e forse strutture come palazzetti, fiere e palestre iniziando però da chi si trova in situazione di fragilità".

Nella discussione che si terrà il 2 dicembre, verrà discusso anche il punto sull'obbligatorietà del vaccino che, per il momento, potrebbe non essere introdotta puntando unicamente sulla "raccomandazione".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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