Trump firma il decreto di vendita contro TikTok, Pechino: "È repressione"

 
Continua il braccio di ferro fra Donald Trump e la Cina, con l'argomento legato a TikTok che in queste settimane sta tenendo banco. Il Presidente degli Stati Uniti ha infatti firmato un decreto che obbliga l'azienda cinese ByteDance a cedere la sua partecipazione nelle operazioni del social network all'interno degli USA, dopo le diverse insinuazioni secondo cui i dati degli utenti americani potrebbero essere messi a disposizione del governo di Pechino.

L'azione del POTUS è particolarmente dura anche perché ogni società che proseguirà nel fare affari con TikTok oltre il limite imposto di 45 giorni subirà delle durissime sanzioni monetarie. Mossa che di fatto bandirebbe il social dagli Stati Uniti.

Il decreto riguarderà anche WeChat, un'altra applicazione che è di proprietà dell'azienda cinese Tencent (utilizzata spesso per le microtransazioni) giustificata per motivazioni legate alle comunicazioni che potrebbero minare la sicurezza nazionale. Per questo dopo il mese e mezzo non sarà permessa nessuna transazione con alcuna delle due app da parte di qualsiasi azienda o persona privata.

Questa decisione sembra disegnata appositamente per non ostacolare l'operazione che Microsoft sta portando avanti da settimane proprio per acquistare TikTok: il termine di 45 giorni è infatti un modo per permettere la conclusione di questa trattativa, che come confermato dallo stesso amministratore delegato dell'azienda informatica Satya Nadella si potrebbe chiudere prima della fine dell'estate.

Il governo cinese però non ci sta e condanna fortemente la scelta di Donald Trump: "Si tratta di un'azione di manipolazione e repressione politica" - ha detto il ministro degli esteri di Pechino Wang Wengbin durante una conferenza stampa - "Gli Stati Uniti stanno ponendo i loro egoistici interessi economici al di sopra di ogni principio di mercato internazionale. Certe manipolazioni politiche porteranno gli USA a un declino morale e a un grave danno della loro stessa immagine senza dimenticare le accuse di spionaggio mosse nei nostri confronti senza nemmeno una prova".
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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