Lamorgese: "C'è il rischio di un autunno caratterizzato dalla rabbia sociale"

 
A poche settimane dal tentativo di ripartenza del paese dopo i mesi di lockdown dovuti al Coronavirus, Luciana Lamorgese vede come possibili dei periodi di tensione sociale già a partire dal prossimo autunno. La ministra dell'Interno ha parlato ospite della trasmissione televisiva Agorà, in onda su Rai3, esprimendo la sua preoccupazione per la fine dell'anno: "C'è il rischio concreto di un autunno molto caldo, da settembre in poi capiremo le conseguenze della grave crisi economica che ha colpito le aziende per via dell'emergenza sanitaria. I cittadini vedranno negozi chiusi e non potranno provvedere ai propri bisogni quotidiani. Dal canto suo il Governo ha provato a incontrare tali esigenze con tutte le misure attuabili ma il rischio di episodi di rabbia sociale esiste".

In particolare c'è il timore per il crescente sentimento avverso alle forze dell'ordine: "Sono preoccupata per i comportamenti violenti nei confronti degli agenti di polizia che ringrazio a nome di tutti gli italiani perché proteggono la sicurezza dei cittadini e dell'ordine democratico, tali atti vanno fermamente condannati".

La ministra Lamorgese ha poi toccato il tema dell'accoglienza, parlando del vertice sui decreti sicurezza: "Penso che in breve tempo riusciremo ad attuare le modifiche in materia di immigrazione che riguarderanno il sistema intero di accoglienza e la protezione umanitaria, i due punti su cui ci stiamo concentrando: sono ottimista, credo che presto troveremo una soluzione condivisa da tutti".

Un appunto anche sulla situazione sanitaria del paese, messa alla prova dai cosiddetti casi di importazione. Esempio perfetto lo stop ai voli provenienti dal Bangladesh, che in questi giorni hanno alzato sensibilmente il numero dei positivi al Coronavirus presenti sul territorio nazionale: "Il nostro primo obiettivo è quello di evitare nuovi focolai, per questo stiamo avviando ogni attività necessaria in modo da monitorare, controllare o meglio ancora evitare degli arrivi che potrebbero causarli".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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