L'UE riapre le frontiere a paesi extra ma Speranza non molla: "Quarantena per chi arriva da paesi terzi"

 
L'Unione Europea ha ufficialmente sollevato le restrizioni ai viaggi non essenziali provenienti da 15 paesi al di fuori dei suoi confini ma nonostante la raccomandazione confermata dal voto di Bruxelles, l'Italia mantiene alta l'attenzione su precisa indicazione di Roberto Speranza.

Il ministro della Salute ha infatti confermato l'obbligo di quarantena per tutti quanti i viaggiatori anche se la decisione del Consiglio ieri non la renda più necessaria. A spiegare bene la posizione del governo sono state le sue parole a Radio 2.

Speranza è stato intervistato durante il programma "Non è un paese per giovani" dove ha ribadito la prudenza del nostro paese: "In giro per il mondo la situazione è molto complicata e noi vogliamo mantenere ancora un alto livello di precauzioni: da oggi per chiunque arrivi dai paesi al di fuori di Schenger c'è l'obbligo di auto-quarantena per 14 giorni come previsto dal nostro Dpcm".

"Sicuramente la situazione in Europa e Italia sta pian piano migliorando" - ha chiarito - "ma questo non si può dire rispetto al resto del pianeta, basti guardare agli Stati Uniti e all'America Latina. Certamente riapriamo le frontiere come è giusto che sia, ma i viaggiatori provenienti dai paesi a rischio dovranno fare la quarantena perché l'Italia non può permettersi una seconda ondata che è ancora possibile. Non possiamo escluderlo visto che stiamo imparando a conoscere il virus, intanto però dobbiamo rafforzare il nostro sistema sanitario nazionale, gli ospedali e la nostra capacità di tenere sotto controllo i focolai col tracciamento dei contatti".

Un punto più volte ribadito dal ministro è la volontà di non vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questo periodo: "Dobbiamo essere pronti perché abbiamo fatto passi avanti ma va mantenuta alta l'attenzione. Mi preoccupo quando vedo immagini di assembramenti perché ci sono ancora regole da rispettare ma mi fido dei nostri cittadini che sono stati straordinari nella grande maggioranza dei casi davanti a una prova difficilissima. È normale che ci sia voglia di ripartire ma c'è ancora da pazientare e rispettare le regole del distanziamento sociale, usando le mascherine e lavando le mani spesso".
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