La svolta storica Saudita sulle ali di "vision 2030".
Il Regno sempre più protagonista nel mondo e per il mondo

 

Intervista a S.A.R. il Principe Faisal bin Sattam bin Abdulaziz Al Saud, Ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita in Italia, Malta e San Marino.



L'Arabia Saudita detiene la Presidenza di turno 2020 del G20, in vista del summit dei leader che si terrà a Riyadh il prossimo 21-22 Novembre. Sua Altezza Reale il Principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud, Principe Ereditario e Vice Primo Ministro ha dichiarato: “La Presidenza Saudita del G20 è impegnata a continuare il lavoro svolto ad Osaka e a promuovere il più largo consenso multilaterale. In collaborazione con i nostri partner G20, continueremo a portare avanti azioni concrete e cogliere le opportunità che ci consentiranno di affrontare al meglio le sfide del futuro”. Ne parliamo con l’Ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita in Italia, Malta e San Marino, S.A.R. il Principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud..

Negli ultimi mesi tutto il mondo si è trovato a dover affrontare una nuova sfida mondiale: la pandemia COVID-19, che ha colpito l’Italia molto duramente. Quale impatto ha avuto questa pandemia sui lavori e l’agenda del G20? Quali sono le azioni intraprese dal G20 2020 per affrontare la crisi generata dal nuovo coronavirus? Ambasciata dell'Arabia Saudita a Roma
Vorrei innanzitutto rinnovare la mia sincera vicinanza a tutti cittadini italiani, che più di altri e tra i primi, hanno subito gli effetti di questa terribile pandemia. Al contempo, mi sembra doveroso esprimere il plauso all’azione del governo italiano che ha assunto un ruolo di guida nella gestione e nella lotta di questa pandemia globale, e a tutti i medici e alla Protezione Civile italiana che hanno dimostrato un vero e proprio eroismo nel portare avanti la loro missione professionale. L’Arabia Saudita ha espresso sin da subito la propria solidarietà e vicinanza all’Italia durante questa crisi, sia tramite il dialogo diplomatico sia tramite iniziative di sostegno avviate da Riad a Roma. Nelle scorse settimane ci sono stati colloqui telefonici tra il Custode delle Due Sacre Moschee, Re Salman, e il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, e tra i ministri degli Affari Esteri saudita ed italiano; la Kingdom Tower, simbolo della capitale dell’Arabia Saudita, è stata illuminata con i colori della bandiera italiana in segno di solidarietà nella comune lotta alla pandemia e l’Ambasciata saudita a Roma ha ritenuto importante aderire alla campagna “Andrà tutto bene”, esponendo sulle facciate del proprio edificio di rappresentanza questo messaggio di incoraggiamento che intende contribuire ad un clima di positiva fiducia in tutto il Paese. Continueremo a contribuire con iniziative di sostegno e stiamo lavorando ad azioni di aiuto concreto.
La pandemia COVID-19 ha colpito molte vite e causato enormi sofferenze a tante persone in tutto il mondo. Ha intaccato l’economia internazionale, i mercati finanziari, il commercio e le catene di approvvigionamento globali, ostacolando la crescita e lo sviluppo e invertendo il trend di crescita degli anni precedenti. Nella piena consapevolezza che la crisi umana in corso richieda una risposta globale, trasparente e condivisa, il 26 Marzo scorso, la Presidenza saudita del G20 2020, ha convocato un vertice straordinario virtuale del G20 sul COVID-19 presieduto da Re Salman. Al vertice hanno preso parte oltre ai Paesi membri del G20, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale (WB), le Nazioni Unite (ONU) e ad altre organizzazioni internazionali e regionali.
Il G20 si è riunito con l’obiettivo di amplificare gli effetti delle risposte dei singoli Paesi, rafforzando la cooperazione e il coordinamento in tutti gli aspetti delle politiche economiche e sanitarie adottate. Il summit ha voluto inviare un segnale forte per ristabilire la fiducia nell’economia globale, in modo che possa riprendere al più presto il normale flusso di beni e servizi, in particolare quello delle forniture mediche essenziali. Il vertice si è concluso con una dichiarazione congiunta, nella quale è stata menzionata l’iniezione di oltre 5 mila miliardi di dollari nell’economia globale per limitare l’effetto della pandemia da coronavirus, e in particolare le perdite di posti di lavoro e i ricavi delle aziende. Lo scopo in tal senso è di fare tutto il necessario per superare la pandemia.
Parallelamente al coordinamento per affrontare questa nuova emergenza, il G20 porterà avanti i lavori già previsti in agenda. La road map collettiva della Presidenza saudita del G20 2020 al momento sta proseguendo tramite meeting da remoto. In questa modalità si terranno come previsto gli incontri dei Ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche Centrali, e a seguire quello dei Ministri della Salute.

Su quali obiettivi specifici si concentrerà la Presidenza Saudita nell’ambito del tema “Realizzare le opportunità del 21esimo Secolo per tutti”?
La Presidenza Saudita del G20 rappresenta sia una responsabilità importante che un’eccezionale opportunità per indirizzare il lavoro collettivo verso azioni concrete su questioni critiche, concentrando gli sforzi su cosa il G20 può davvero fare la differenza. Sulla base del lavoro svolto dalle precedenti Presidenze e guardando anche alla prossima Presidenza 2021 dell’Italia, la road map collettiva della Presidenza Saudita è incentrata su tre obiettivi: Empowering People, Safeguarding the Planet e Shaping New Frontiers.
Migliorare il quadro normativo che consenta di dare potere alle persone e creare uguali opportunità per tutti rappresenta un driver fondamentale dello sviluppo sostenibile ed è in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. L’economia globale oggi non sta redistribuendo a tutti e le diseguaglianze sono in crescita; il rapido sviluppo delle tecnologie sta ponendo nuove sfide al mondo del lavoro e molte persone sono lasciate indietro. Questo sta mettendo a dura prova la fiducia delle persone nel mercato aperto e nei benefici che derivano dall’innovazione tecnologica. Il G20 2020 si concentrerà su politiche che promuovano uguali opportunità per donne e giovani, sulla promozione della formazione, sul capitale umano, sulla diffusione di posti di lavoro di qualità adattabili ai cambiamenti del mondo del lavoro e sulla garanzia di reti di protezione sociale.
La tecnologia e l’innovazione possono giocare un ruolo decisivo nella promozione di una crescita economica che si dimostri inclusiva e sostenibile. In qualità di paesi membri del G20 è nostro dovere adottare un quadro di misure collettive in grado di far condividere i benefici dell’innovazione. Il G20 nel 2020 lavorerà per far sì che il mondo delle imprese tragga vantaggio dall’economia digitale, per affrontare al meglio anche la sfida fiscale posta dalla digitalizzazione, e favorirà l’utilizzo della tecnologia nelle infrastrutture per migliorarne la qualità, diminuirne i costi e ridurre il gap finanziario.
L’utilizzo adeguato di tecnologie innovative è anche fondamentale per favorire la transizione verso un’energia più pulita. L’accesso ad un’energia più pulita e sostenibile, nonché conveniente, è fondamentale non solo per salvaguardare il pianeta, ma anche per ridurre la povertà e le diseguaglianze e promuovere la crescita economica. La Presidenza Saudita del G20 produrrà sforzi affinché siano portate avanti azioni concrete nella gestione delle emissioni in tutti i settori produttivi migliorando le sinergie tra l’adattamento e la mitigazione delle misure, incluse soluzioni “nature-based” quali la riforestazione e la protezione e la riqualificazione delle risorse marine. Il G20 discuterà inoltre il concetto dell’economia fossile circolare, approfondendo una serie di soluzioni energetiche e tecnologie che assicurino sistemi energetici economici.

L’agenda della Presidenza G20 Saudita, così come il piano strategico Vision 2030, pone al centro la sostenibilità. Qual è la visione Saudita della sostenibilità? Quali sono le principali linee di azione su questo fronte cruciale per il futuro del pianeta, sia in termini ambientali che di benessere socio-economico?
Quando si ha il 70% della popolazione sotto i 30 anni, come in Arabia Saudita, assicurare il raggiungimento degli obiettivi presenti senza compromettere la realizzazione delle aspirazioni delle generazioni future è ancora più doveroso e urgente. Come sappiamo la sostenibilità non ha a che fare esclusivamente con l’ambiente e le risorse naturali. Riguarda anche l’economia e soprattutto la società. L’attuale strategia di sviluppo dell’Arabia Saudita, lanciata nel 2016 con Vision 2030, abbraccia le dimensioni economica, sociale ed ambientale dello sviluppo sostenibile ed è in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, il Regno continua a rafforzare le misure sul cambiamento climatico, verso la piena implementazione degli Accordi di Parigi (UNFCCC) e prosegue la cooperazione regionale con i paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo per affrontare al meglio le sfide globali ambientali e climatiche relative allo sfruttamento delle fonti energetiche fossili. Da quando gli obiettivi ONU sullo sviluppo sostenibile sono stati fissati, l’Arabia Saudita ha fatto la sua parte per portare avanti programmi ambientali e implementare progetti sulle energie rinnovabili che mirano a frenare la deriva del cambiamento climatico. Nello specifico, la Vision 2030 ha fissato un primo obiettivo di produzione per le energie rinnovabili pari a 9.5 GigaWatts (GW) entro il 2023, includendo le energie solare, eolica, geotermica e dal riciclo dei rifiuti.
Le dimensioni sociali della sostenibilità sono affrontate sotto tutti gli aspetti. L’Arabia Saudita sta implementando riforme e programmi su: emancipazione femminile, uguaglianza di genere, giustizia, formazione e scambio di competenze, in modo da superare gli ostacoli verso una società più inclusiva. Salute e benessere sono altrettanto fondamentali e strettamente interconnessi allo sviluppo sostenibile. In questo ambito Vision 2030 riconosce l’importanza degli sport come parte integrante di uno stile di vita salutare. In linea con questo impegno, è stato recentemente conferito lo status di Ministero dello Sport alla precedente l’Autorità Sportiva Generale (GSA) e sono state implementate numerose riforme atte a incoraggiare l’attività sportiva, che stanno già portando ottimi risultati. Grazie a queste riforme, ad esempio, il numero di cittadini sauditi che praticano esercizio fisico almeno una volta a settimana è cresciuto notevolmente, e nel 2018 la percentuale della popolazione over15 sportiva ha già superato il 20%, che era l’obiettivo fissato dalla Vision per il 2020.

Vision 2030, adottata nell’aprile del 2016, rappresenta un cambiamento importante anche del modello economico Saudita, fino a quel momento strettamente connesso al petrolio. Nello specifico punta a creare opportunità di lavoro per il crescente numero di giovani che si affaccia al mercato del lavoro ogni anno, sviluppare catene industriali (difesa, logistica, materie prime, energie rinnovabili, salute, turismo e cultura), promuovere il ruolo del settore privato e in particolare della piccola e media impresa Saudita e molto altro. Vision 2030 ha messo a punto degli obiettivi strategici di lungo periodo, e i programmi di dettaglio sono confluiti nel 2017 nel “Piano di Trasformazione Nazionale” e nei “Programmi di Realizzazione della Vision”. Come sta andando il processo di implementazione del Piano?Qiddiyah, uno dei megaprogetti turistici nell'ambito del Saudi Vision 2030
Vision 2030 mira a costruire città e comunità sostenibili, migliorando la salute e il benessere dei cittadini, la qualità dell’istruzione e della formazione, la messa a disposizione di posti di lavoro qualificati e la crescita economica basata sull’innovazione. La strategia è costantemente implementata e le riforme stanno avanzando in linea con gli obiettivi. L’aumento degli investimenti diretti esteri e del numero delle aziende internazionali presenti in Arabia Saudita dimostrano come il Regno stia percorrendo la giusta strada per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Vision, così come lo confermano la diminuzione di trasferimenti di professionisti dall’estero e lo sviluppo del settore privato locale che sta creando posti di lavoro.
Il 2019 ha rappresentato un anno record per lo sviluppo dell’economia Saudita: il numero di nuove imprese internazionali che si sono stabilite nel Regno è cresciuto di oltre il 50% rispetto al 2018. Questo è un chiaro segnale di fiducia internazionale nelle riforme della Vision 2030 e del loro successo. Nel 2019 diversi settori chiave si sono aperti a proprietà straniere al 100%: sanitario, istruzione e formazione, vendite all’ingrosso e al dettaglio, ingegneria e di recente anche servizi relativi al lavoro interinale e alle risorse umane, audio-video e brokeraggio immobiliare.
Fino ad oggi le imprese straniere stanno investendo soprattutto in industria, energia, settore minerario e logistica. L’Arabia Saudita lo scorso anno ha ampliato il mandato del suo fondo dedicato all’industria, il Saudi Industrial Development Fund (SIDF), per consentire il finanziamento di tutti i progetti dei settori menzionati, in aggiunta ai progetti di sviluppo della manifattura locale. La scelta segue un incremento del 60% del capitale del fondo. Il nuovo SIDF supporterà tutti gli investitori che prenderanno parte al Programma Nazionale di Sviluppo Industriale e Logistica, il più ampio dei 13 Programmi di Realizzazione della Vision che svilupperanno oltre $450 milioni di investimenti entro il 2030.
Stiamo anche lavorando per migliorare le capacità digitali della forza lavoro per adeguarle all’Intelligenza Artificiale e alle nuove tecnologie quali la cosiddetta Internet of Things (IoT) e la Blockchain, per ideare, implementare e operare soluzioni e servizi che emergeranno dalla trasformazione innescata da Vision 2030. Questo è uno sviluppo enorme che riguarda anche grandi riforme dei processi educativi per gli studenti che devono acquisire competenze digitali per il lavoro del futuro. Questo è il motivo per cui stiamo introducendo materie digitali a partire dalla scuola dell’obbligo, affinché scuole e università formino professionalità adeguate anche nei settori dell’Intelligenza Artificiale, data science e data security.
L’impatto positivo delle recenti riforme è stato riconosciuto anche su scala globale: l’Arabia Saudita è stata classificata dalla Banca Mondiale tra i Paesi più migliorati e riformatori, avanzando di 30 posizioni nel ranking 2020 del “World Bank Doing Business Report”. Nel 2018 il Regno si è anche piazzato settimo tra i Paesi G20 nella classifica dei Paesi più competitivi..

La città di JeddahSua Altezza, Lei ha menzionato l’importanza dell’Intelligenza Artificiale e della digitalizzazione nell’implementazione di Vision 2030 e uno dei tre pilastri della Presidenza Saudita G20 nel 2020 è “Condividere i benefici dell’innovazione”. Quale ruolo e impatto hanno tecnologia e digitalizzazione nell’innovazione proposta dal Piano di Trasformazione Nazionale Saudita? Che ruolo ha l’Intelligenza Artificiale in Vision 2030?
Vision 2030 punta a trasformare l’Arabia Saudita in un hub ICT competitivo a livello globale e i suoi obiettivi sono fissati per raggiungere livelli di efficienza nella gestione di una più ampia automazione che richiede digitalizzazione. Per migliorare le vite dei cittadini c’è bisogno di smart cities, che richiedono sistemi e servizi basati su Intelligenza Artificiale e Internet of Things (IoT). La digitalizzazione è essenziale per qualsiasi programma di sviluppo. Il governo sta iniziando a realizzare le infrastrutture tecniche e ad abilitare il loro utilizzo. Solamente dopo questo passaggio arriveranno la trasformazione e l’innovazione vere e proprie. L’Intelligenza Artificiale è il cuore di questo processo e permea tutti gli aspetti di Vision 2030.
Il Governo saudita ha investito circa $3 miliardi nella realizzazione di infrastrutture, in modo che il Paese sia già attrezzato per l’Intelligenza Artificiale e possa diventare un leader nell’utilizzo di quest’ultima. L’Intelligenza Artificiale sta contribuendo al PIL saudita tra i $4 e i $5 milioni, ma è destinata a valere oltre $130 milioni entro il 2030. E è un punto fermo dell’economia saudita. Nei prossimi anni, il 70% di Vision 2030 sarà connesso all’Intelligenza Artificiale e al data management. Il Regno punta a divenire uno dei più grandi data center della regione. Si stima che il valore globale della gestione dei dati possa creare almeno 3.4 milioni di posti di lavoro.
Il Regno ha già compiuto passi significativi verso l’assicurazione di un rapido sviluppo verso la trasformazione digitale, grazie all’adozione di telecomunicazioni all’avanguardia e tecnologie ICT, facilitando il processo di trasformazione verso l’economia della conoscenza e l’e-commerce. Ad esempio, in linea con Vision 2030 tutti gli enti pubblici debbono fornire servizi alla popolazione in modalità digitale, e attivarsi verso la completa sostituzione delle procedure cartacee. Sul fronte commerciale, l’e-commerce è cresciuto significativamente. Disponiamo di oltre $21 miliardi tra servizi e prodotti e 45 mila negozi e piattaforme online. Abbiamo anche realizzato programmi speciali per aumentare la partecipazione femminile nel settore dell’ICT. Attualmente circa il 45% dei laureati in informatica sono ragazze.
Riguardo alle smart cities, nel 2017 l’Arabia Saudita ha annunciato $500 miliardi di investimenti per creare una mega smart-city chiamata Neom. Tutto a Neom sarà Intelligenza Artificiale, big data e IoT. Così come tutti gli altri mega-progetti lanciati dal Regno, quali la città per l’intrattenimento di Qiddiya, il King Salman Energy Park (SPARK), il progetto turistico Red Sea Project saranno realizzati utilizzando tecnologie di ultima generazione. Oltre a nuove città, l’Arabia Saudita punta a fornire 5 città già esistenti con infrastrutture ‘smart’ che consentano loro di rientrare tra le 100 migliori città al mondo da questo punto di vista. Intendiamo compiere rapidi progressi nel realizzare le infrastrutture necessarie, anche per definire la mobilità del futuro di persone e merci.
Uno studio innovativo verrà realizzato per costruire la più lunga linea al mondo di hyperloop proprio in Arabia Saudita. Il sistema di trasporto hyperloop consentirà di viaggiare da Riad a Gedda in soli 46 minuti, invece delle 10 ore di macchina attualmente necessarie. Il sistema sarà 10 volte più efficiente dal punto di vista energetico rispetto a linee aeree locali e il 50% più efficiente dell’alta velocità ferroviaria. Il potenziale economico è enorme vista la possibilità di trasportare passeggeri e merci con emissioni nulle e ad una velocità senza precedenti. L’hyperloop in Arabia Saudita potrebbe essere interamente alimentato da pannelli solari, grazie al numero elevato di giorni di sole all’anno.

Un altro punto di svolta per l’Arabia Saudita è stato il recente annuncio dell’apertura al turismo internazionale e l’ex Autorità per il Turismo locale è stata accreditata come Ministero del Turismo. Il Ministro del Turismo, Ahmad al Khateeb ha commentato: “Ai visitatori diciamo: siate tra i primi a scoprire i nostri tesori”. Quali saranno gli effetti a breve-medio termine dell’apertura al turismo internazionale?Maiden Saleh
L’Arabia Saudita gode già di una domanda alta e in costante crescita di turismo domestico e internazionale e sta implementando importanti riforme per ampliare il proprio potenziale. Il suo ricco patrimonio e il suo significato per la religione Islamica la rendono già oggi uno dei Paesi più visitati al mondo. Dopo il lancio dei visti turistici, il Regno ha già concesso oltre 400mila visti turistici in soli 6 mesi. Attualmente il turismo contribuisce all’economia Saudita per $60 miliardi, e si prevede un aumento del 4.7% l’anno, raggiungendo l’11% del PIL entro il 2027.
L’Arabia Saudita può contare su un’ampia varietà di destinazioni inesplorate. Possiede circa 2600 km di costa, barriere coralline, più di mille isole sabbiose dalle acque trasparenti, antichi borghi e siti archeologici censiti dall’UNESCO, come il centro storico di Gedda, il sito nabateo di Mada’in Salih e la cittadella di Diriyah, solo per nominarne alcuni. Saranno create anche nuove destinazioni attraverso mega progetti, come Neom, il Red Sea Project e Amaala, che sono attualmente in fase di realizzazione e aperti a investimenti internazionali. Amaala, ad esempio, è uno dei progetti turistici più grandi in Arabia Saudita. Sorgerà sulla costa del Mar Rosso e sarà un luogo dedicato al turismo di lusso e al wellness. La costruzione inizierà quest’anno ed è previsto sia ultimata entro il 2028. Tutti i progetti includeranno resort, strutture per sport di elite, luoghi di arte, musei, distretti culturali e ville private. L’area totale che sarà occupata da Amaala si estenderà per circa 80 km, con più di 3000 km quadrati di costa. Il Red Sea Project sarà un’alta destinazione ultra-lusso e includerà un arcipelago di oltre 90 isole inesplorate, vulcani, deserto, montagne, natura e cultura. La prima fase di sviluppo, che terminerà nel 2022, includerà hotel di lusso e resort, porti privati e un aeroporto locale dedicato.
Lo sviluppo di siti di interesse storico su livelli standard internazionali, la creazione di nuove destinazioni turistiche e il miglioramento delle infrastrutture destinate alla cultura e all’intrattenimento hanno attratto negli ultimi anni ingenti investimenti. Nel 2017, il settore turistico ha attratto quasi $30 miliardi di investimenti, ovvero sei volte la media globale. Le stime sugli investimenti di capitale in questo settore prevedono una crescita fino ad oltre $54 miliardi nei prossimi 10 anni.

Un profondo cambiamento nel sistema economico inevitabilmente genera cambiamenti nella struttura sociale, garantendo nuove opportunità ma anche nuove criticità. Quali sono i cambiamenti in atto nella società Saudita? Quali le opportunità e quali i rischi?
Umluj, nella regione di Tabuk, in Arabia SauditaI cambiamenti stanno già avvenendo e sono più rapidi di quanto si possa immaginare. La grande maggioranza della popolazione saudita è giovane. Sono nativi digitali, connessi e rappresentano il motore del nostro cambiamento. I sauditi stanno affrontando molto positivamente l’attuale trasformazione di Vision 2030, perché offre numerose opportunità tangibili per tutti, specialmente per le donne e i giovani, sia in termini di prospettiva economica che di qualità della vita. Il governo ha intrapreso azioni concrete per creare le condizioni nelle quali tutti i cittadini possano esprimere il proprio potenziale e contribuire alla crescita sostenibile e inclusiva dell’Arabia Saudita. Le riforme intraprese negli ultimi due anni hanno generato cambiamenti significativi, offrendo nuove opportunità per i nostri cittadini e residenti. Tra queste: le nuove politiche che aiuteranno a promuovere la partecipazione economica delle donne, alleggerimento delle regole sociali, stimoli al settore privato e allo spirito imprenditoriale, apertura ai visti turistici internazionali, concerti di musica internazionale e show di intrattenimento, riapertura di sale cinematografiche dopo oltre 30 anni, settori aperti a proprietà straniere fino al 100% e molte altre riforme. Il cambiamento e l’innovazione sociale sono sempre operazioni che prevedono una dose di rischio e richiedono perseveranza e fiducia, oltre a fondi, governance e professionalità dedicate. Noi siamo determinati a proseguire verso una nuova fase di sviluppo, potendo contare sui risultati positivi già ottenuti, le forze e capacità del Regno e, soprattutto, sulla popolazione saudita, che è più che pronta ad essere protagonista di questo momento storico.
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