Coronavirus, Pfizer: "Entro ottobre sapremo se il vaccino funziona"

 
Continua il complicatissimo percorso di tutto il mondo scientifico alla ricerca di un vaccino sicuro ed efficace contro il Covid-19, che permetterebbe di porre un forte e probabilmente decisivo freno alla pandemia mondiale che ha colpito il nostro pianeta a cavallo fra la fine del 2019 e l'inizio del 2020.

Pochi giorni fa è arrivata la notizia piuttosto negativa dello stop alla sperimentazione di AstraZeneca, che con la collaborazione dell'Università di Oxford rappresentava il progetto più avanti nelle fasi dei test, al punto che l'Unione Europea aveva già formalizzato un contratto per circa 400 milioni di dosi prima ancora dell'approvazione. Questo accordo permetterebbe a tutti quanti gli Stati membri dell'unione di acquistarlo, donarlo a paesi con un reddito più basso oppure reindirizzarlo verso altre nazioni del vecchio continente.

Lo stop alla sperimentazione però ha portato la Commissione a correre ai ripari e siglare un nuovo pre-accordo (il sesto in tutto) per assicurarsi 300 milioni di dosi del vaccino contro il Covid-19 prodotto dalla Pfizr-Biotech, anch'esso in fase di sperimentazione avanzata.

Questo accordo, arrivato dopo diversi colloqui conoscitivi, è ormai routine per la Commissione che lo aveva già chiuso con altre aziende farmaceutiche come Sanofi-GSK, CureVac, Moderna, Johnson & Johnson e ovviamente AstraZeneca. E si divide il 200 dosi di vaccino con un'opzione per altri 100 milioni.

C'è naturalmente da augurarsi che la sperimentazione vada a buon fine e oggi sono arrivate le parole dell'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, ai microfoni della CBS: "Nella migliore delle ipotesi c'è una buona possibilità, diciamo più del 60%, di avere la prova che il vaccino funzioni o no entro la fine di ottobre: se i risultati fossero positivi, la messa in vendita sul mercato dipenderà dalle tempistiche di approvazione delle autorità. La distribuzione del prodotto sarà un problema viste le difficoltà di spedizione dei medicinali ma la nostra azienda sarebbe in grado di gestire queste operazioni".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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