Crisi: mai sfidare la pazienza di Mario Draghi

- di: Diego Minuti
 
In un clima di euforia generalizzata attorno al tentativo di Mario Draghi di formare un Governo in tempi brevi, si stanno forse dimenticando i tanti problemi che l'esecutivo prossimo venturo dovrà affrontare e, soprattutto, risolvere in fretta per il bene del Paese. Ma la foga con cui i partiti politici (ad eccezione di Fratelli d'Italia) stanno sostenendo il presidente incaricato sembra essere eccessiva, anche perché intorno all'ex presidente della Bce si sta determinando un clima di attesa spasmodica che, alla fine, potrebbe anche nuocergli.
Draghi è Draghi, con i suoi tempi e soprattutto le sue idee, che possono essere anche supportate da suggerimenti di altri ma che difficilmente si scosteranno dal pragmatismo che ha sempre contraddistinto il suo operato in Italia ed in Europa.

Tutti, oggi, mentre ancora sono in corso consultazioni e contatti riservati, sembrano decisi ad appoggiare Draghi sempre e comunque, ma i piccoli (che poi tanto piccoli non sono) distinguo che vengono formulati dalle varie forze politiche sembrano essere un tentativo di condizionarne il cammino. Ed è qui l'errore di fondo perché il mandato conferito da Mattarella a Draghi è molto più pieno di quello che si possa pensare, essendo lui l'ultima carta che il presidente della Repubblica si poteva giocare nella partita della crisi. Con questo vogliamo soltanto dire che i tentativi di condizionare il mandato formulando suggerimenti o ipotesi rischiano di andare ad incagliarsi sulla determinazione di "Supermario" che sa di avere alle spalle, anzi accanto, il capo dello Stato.

Il sentiero che Draghi sta percorrendo è stretto e ricco di difficoltà, troppe per consentire a veti o richieste irricevibili di trovare collocazione sul tavolo della trattativa. Per un solo, banale motivo: Draghi non può cedere al compromesso in un momento in cui lui, agli occhi di un intero Paese, è diventato la sola speranza di uscire dalla crisi.
Proprio per questo chi va avanti per tornare indietro, chi dice tutto e l'esatto contrario, chi chiede e poi dice d'essere frainteso devono stare attenti alla capacità di Draghi di saturare le trattative per costringere gli interlocutori ad accettare i suoi intendimenti, senza alcun cedimento alle esigenze degli altri.

In queste ore, sembra di rivivere - con il massimo rispetto per la drammatica contingenza che vive il Paese - il clima della famosa barzelletta mille volte raccontata (ed altrettante volte capace di strappare risate) da Gigi Proietti e che ha come protagonista "Er cavaliere nero", la cui pazienza ha un limite che, se viene sorpassato, è solo fonte di guai per chi ha osato farlo.
Ogni trattativa ha una sua storia ed una sua evoluzione. Ma questa volta forse, visto il clima di idilliaco unanimismo che si è creato, sarebbe il caso che alcune posizioni che sono assunte come irrinunciabili facciano segnare un passo indietro, vista la loro indifendibilità. Come, ma è solo un esempio, il reddito di cittadinanza, che nell'attuale formulazione presta il fianco a più d'una critica avendo fallito nel suo obiettivo principale, che era quello di aiutare chi è veramente in difficoltà e non a tutti coloro che dicono di esserlo.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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