Osservatorio Confturismo-Swg: "Negli italiani cresce la voglia di mare"

- di: Brian Green
 
La prudenza è ancora imperativa, ma negli italiani sale la voglia di poter fare una vacanza senza la scure della pandemia che da un anno e mezzo pesa sopra la testa di tutti gli abitanti della nostra penisola. Sono queste le conclusioni che possiamo trarre dallo studio fatto da Confturismo-Swg, che ha calcolato l'indice di fiducia dei viaggiatori per il maggio 2021 con il valore di 69 punti, ben 12 più in alto rispetto ad aprile.

È il segnale che gli italiani sono pronti a tornare a viaggiare: il 41% degli intervistati nell'indagine dell'Osservatorio (che percentualmente sarebbero 10 milioni e mezzo, calcolando il rapporto della popolazione che abitualmente si muove in estate) ha già prenotato o sta prenotando la propria vacanza in questo ore mentre gli scettici per le partenze scendono dal 25% al 21%.

La meta prediletta dai "nuovi ottimisti" è il mare, prescelto da 6 viaggiatori su 10, mentre il rapporto fra viaggio in Italia e all'estero rimane invariato rispetto ad aprile (rispettivamente 86% e 14%) anche se chi vuole uscire dai confini ora vede la Grecia come destinazione preferita. Nel nostro paese invece rimangono ai primi posti Puglia, Sicilia e Toscana.
Resta il nodo della concentrazione dei flussi, con il 46% degli italiani che punta ad agosto come mese per le vacanze principali, quota che sale al 64% se si allarga la finestra alla seconda metà di luglio (+4% rispetto ad aprile). Solo il 9% sceglie giugno, in calo dal 16% rispetto alla quota di aprile, mentre rimane stabile il livello di chi punta alla prima metà di luglio o settembre.
 
Il presidente di Confturismo, Luca Patanè, ha commentato: "Se la campagna di vaccinazioni in corso è per molti un freno alle partenze di giugno, e settembre è caratterizzato da impegni lavorativi o di studio, serve incentivare ancora di più quelli che possono programmare una vacanza in questi mesi. Quindi, perché non usare strumenti come il tax credit vacanze questa volta puntando non sul livello di reddito ma sul periodo scelto? Ne beneficerebbe tutta l’economia, che spalmerebbe i costi di gestione delle attività su un periodo più lungo, a vantaggio dell’occupazione e dei prezzi. Dato che avremo meno stranieri del solito, tanto vale premiare gli italiani che prenotano questi periodi di vacanza".
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