La Corea del Nord scatena una guerra informatica contro Seul

- di: Brian Green
 
Stando alle informazioni raccolte del National Intelligence Service di Seul, la Corea del Nord avrebbe scatenato una vera e propria una guerra telematica contro il Sud, in modo dacompensare la perdita di scambi con la Cina a causa della pandemia di coronavirus. Nel rapporto si sostiene che il governo di Kim Jong Un abbia progettato una media giornaliera di circa 1,58 milioni di attacchi informatici contro agenzie e società governative sudcoreane.

Ad essere usato negli attacchi è soprattutto il ransomware: le aziende prese di mira vedono i propri dati crittografati da hacker nordcoreani e, per ripristinarli, devono pagare.
Secondo i servizi di sicurezza di Seul, gli hacker nordcoreani hanno anche cercato di ottenere informazioni riservate, violando gli smartphone utilizzati dai dipendenti del governo per impossessarsi di contatti e messaggi. Gli hacker hanno anche utilizzato i dati per creare un falso account Facebook di una dipendente del governo attraverso il quale alcuni colleghi della donna sarebbero stati oggetto di richieste di informazioni riservate sull'attività del governo.

Secondo il libro bianco della Difesa nazionale di Seul del 2020, la Corea del Nord ha circa 6.800 persone coinvolte in varie attività di hacking.
Tra esse il Bureau 121 che è incaricato di distruggere i sistemi informatici di intelligence dei nemici; l'Unità 91 che cerca di impossessarsi della tecnologia di difesa di altre nazioni; l'unità 180 specializzata rubare valuta straniera e criptovaluta.
Pyongyang seleziona giovani con abilità matematiche e di altro tipo per l'istruzione presso istituti speciali, molti dei quali poi inviati in Cina e Russia per affinare le loro capacità tecniche.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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